PELLET CHIARO O SCURO COSA SCEGLIERE?

il pellet di legno è un innovazione ecologica alternativa per i combustibili tradizionali, ed è un combustibile che viene prodotto a partire da gli scarti della lavorazione del legno , ma ha un potere calorifico doppio al rispetto a un pezzo di legno di pari dimensioni, proprio perchè il pellet di legno è essiccato e pressato, che brucia più lentamente e fa più calore. E importante scegliere il pellet di qualità superiore, non solo per massimizzare il rapporto spesa/calore  e migliorare l'efficienza delle proprie stufe/caldaie, ma anche risparmiare tempo e denaro sulla manutenzione e pulizia.

Qualità e colore

Esistono diversi tipi di pellet, dai più chiari ai più scuri. Si tende a generalizzare pensando che il pellet scuro sia di qualità inferiore, contenga più scarti e abbia un potere calorifero inferiore.

In realtà il colore del pellet deriva dal tipo di legno usato e dal processo di fabbricazione. Ad esempio, generalmente faggio, castagno e rovere generano un pellet più scuro, mentre abete, pino e conifere più chiaro. Oppure il colore scuro a volte è un effetto collaterale del processo di essicazione a tamburo, mentre altri tipi di essicazione danno risultati più chiari, questo senza alterare nè la qualità, nè il residuo finale in cenere.

La qualità e la resa non è determinata dal colore del pellet ma dalla sua composizione e dalle analisi riportate sull'etichetta.

Qualità e tipo di albero

La quercia e il faggio hanno una resa maggiore e un consumo minore, ma hanno un alto residuo in termini di cenere. Il pino ha sempre una resa alta, ma è anche alto il consumo e il residuo è medio. L'abete invece ha una resa pari o leggermente inferiore al faggio e un residuo nettamente minore. I consumatori hanno un’indiscutibile preferenza per il pellet di faggio e di abete, due ottimi legni con un potere calorifico simile; per la scelta definitiva vi consigliamo di assicurarvi più che altro che siano certificati. Oltre a questo aspetto, è importante considerare che la resa del combustibile dipende molto anche dalla qualità della stufa all’interno della quale viene utilizzato.

Qualità e densità

Per verificare la densità (e quindi la qualità) del pellet possiamo fare un breve esperimento: prendiamo un pugno di pellet e lo versiamo all’interno di un bicchiere d’acqua: se oltre il 90% del pellet affonda significa che è denso e di buona qualità, se invece galleggia significa che contiene molta aria ed è di scarsa qualità. Controlliamo anche lo sgretolamento in acqua, che dovrebbe iniziare solo dopo 4 o 5 minuti, e non subito.

Qualità ed etichetta

Il metodo più affidabile per determinare la qualità del pellet: leggere l’etichetta. Dal 2011 esiste una norma europea di classificazione del pellet che introduce tre classi di qualità in base alle sue caratteristiche fisiche e chimiche, come ad esempio il contenuto di ceneri (molti residui di cenere produce più polvere nella combustione e implica dover pulire più frequentemente la stufa) o la quantità di segatura nel sacchetto (la presenza di molta segatura indica che il pellet tende a sfaldarsi), che ci permettono anche di riconoscere a colpo d’occhio il pellet di qualità senza dover decifrare gli altri dati sulla confezione (umidità, ceneri, potere calorifico, ecc).

Le tre classi sono la classe A1 (qualità eccellente) e la classe A2 (qualità buona), derivante da legna vergine o da residui legnosi non trattati chimicamente, e la classe B (qualità scarsa) consente l’utilizzo anche di residui legnosi trattati chimicamente. Un altro elemento da tenere in considerazione per scegliere un pellet di buona qualità, è quello di controllare sempre sull’etichetta del sacco se sono presenti delle certificazioni di qualità, ad esempio la “Pellet Gold” o “En Plus” o “Dim Plus”, che valutano le corrette caratteristiche fisiche, diametro, potere calorifico, percentuale di ceneri, umidità, il contenuto di additivi, formaldeide e zolfo, e la radioattività.

Qualità e conservazione

Infine, per mantenere la qualità del pellet inalterata nel corso del tempo, è importante conservarlo nel modo corretto: non bisogna tenerlo in luoghi umidi perché l’umidità verrebbe assorbita dal pellet, che perderebbe di conseguenza il suo potere calorico.